L’atto d’amore più grande per una madre é spingere i figli maschi a staccarsi da lei

L’Italia é uno dei paesi in cui i giovani tra i 24 e i 35 anni vivono
di più con i genitori.Lo dice un’indagine Eurostat. Ma mentre le femmine
sono il 32,7 per cento, i maschi arrivano al 47,7per cento, quasi uno su due.
I bamboccioni sono soprattutto uomini. Sentite cosa mi ha detto Marco, 34 anni:
“Perché dovrei andarmene? Trovo sempre un piatto pronto e la camicia stirata. E
poi gli amori passano, ma i genitori restano”. Non é per la crisi economica che i figli si fermano a casa, é che si é diffusa un’idea:essere indipendenti non é fondamentale.
Ma se non si allenano a stare da soli non avranno mai un’identità:saranno gli eterni
bambini di mamma e papà e il cordone ombelicale che non viene reciso soffocherà la
loro vera natura. Le donne sanno stare con se stesse e alla distanza giusta dal mondo materno,sanno affrontare i dolori e gli abbandoni. i maschi,no. Se vengono lasciati
finiscono per inaridirsi.Non sono capaci di attività creative individuali perché hanno le mamme troppo vicine. Allora le madri devono darsi un compito:spingere i figli all’indipendenza già a 13,14 anni, e a 16 stimolarli a fare viaggi, lavoretti estivi.
Devono impegnarsi in un progetto famigliare che non punti solo alla buona educazione e al buon rendimento a scuola, ma alla loro autonomia. Pensate: i vostri figli saranno felici solo se saranno indipendenti. Staccarsi da loro é l’atto d’amore più alto che potete compiere.

Di Raffaele Morelli, psichiatra

1 commento su “L’atto d’amore più grande per una madre é spingere i figli maschi a staccarsi da lei”

  1. Inoltre il fatto di non responsabilizzarli e non permettere loro di sperimentare esperienze che vanno ad alimentare la loro autostima, li rende egoisti e quando sono confrontati con la Vita, nei primi anni della loro adolescenza, danno tutto per scontato e dovuto.
    Sono insoddisfatti di tutto e tutti e difficilmente riescono ad avere dei rapporti interpersonali con i ragazzi della loro età.
    E’ anche vero che la tecnologia del giorno d’oggi non li aiuta e anziché parlare preferiscono chattare o dialogare dietro ad uno schermo che li rende meno vulnerabili e purtroppo meno autentici. Non dimentichiamo che con lo scritto passano solo il 20-30% delle nostre emozioni e questa è una delle maggiori cause che li rende incapaci di gestire quello che provano e sentono emotivamente. Penso che uno dei nostri ruoli fondamentali come genitori e come adulti sia di aiutarli con tanto AMORE, COMPRENSIONE, PAZIENZA e SOPRATTUTTO ASCOLTO!
    Hanno tanto bisogno di essere ascoltati e capiti, magari alcune volte ci indispongono per la loro modalità d’approccio ma, la nostra esperienza di Vita, ci aiuta affinché si possa instaurare un buon rapporto al fine di progredire e crescere assieme a loro prendendoli per mano per poi lasciarli continuare soli come persone adulte responsabili della loro evoluzione.

    Un abbraccio
    Nicoletta

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